PROGRAMMA ELETTORALE DELLA COALIZIONE

PARAGONE SINDACO


LINEE GUIDA

La coalizione per Paragone Sindaco nasce principalmente per restituire Milano ai cittadini, contro il monopolio delle grandi banche d’affari e delle multinazionali. La nostra è una proposta fortemente ideologica, l’unica realmente diversa negli scopi e nei contenuti, e si contrappone a quelle – identiche fra loro – del centrodestra e del centrosinistra.

Milano è cresciuta nel tempo grazie al grande cuore del suo popolo. Oggi quel popolo è stato dimenticato, soffre, è costretto a ridurre le proprie ambizioni, privato delle sue tradizioni e della sua forza. Una parte importante della classe media vede intaccare le proprie sicurezze, arranca fra le pieghe di un sistema che non offre opportunità ma, anzi, le sottrae a chi lavora e a chi rischia del proprio: in molti faticano addirittura a sopravvivere, come testimonia l’aumento delle persone che vivono sulle soglie della povertà. Le file alla Caritas sono una vergogna per l’immagine della città e testimoniano la sofferenza di tante categorie di persone abbandonate dalle istituzioni.

Noi vogliamo cambiare questa deriva. Vogliamo preservare e rilanciare l’immagine di una grande città capace di crescere e di prosperare senza lasciare indietro nessuno. Non guarderemo solo alla Milano delle zone chic (magari pure radical), dei grandi palazzi e dei fondi d’investimento. Al primo posto mettiamo la Milano dei quartieri e delle periferie, dei negozi e delle botteghe, degli artigiani, di tutti i cittadini che si sentono dimenticati. Con noi torneranno protagonisti.

Ripartiremo dai valori sacri della Costituzione, da un messaggio di libertà e di rispetto per i diritti fondamentali dei cittadini. Ci batteremo in sede comunale e, con tutte le nostre forze, porteremo queste istanze anche nelle sedi regionali e nazionali se necessario, perché la città torni a essere una guida per il Paese. Milano è di tutti, non di pochi. E’ della gente, non delle multinazionali e delle banche. Per questo proponiamo profondi cambiamenti nella sanità, nella sicurezza, nel diritto e nella tutela dell’abitazione, nella gestione dei mezzi di trasporto e della circolazione, nel diritto all’istruzione dei nostri ragazzi, nel lavoro e nel diritto alle opportunità.

1. FISCALITÀ

Le ultime amministrazioni di centrosinistra si sono vantate di gestire un Comune dai conti in ordine. Ma tali risultati sono stati ottenuti stressando al massimo il peso della contribuzione fiscale, diretta (es. addizionale Irpef e Tari) e indiretta (es. area B e C) richiesta ai cittadini.


Per noi la Pubblica Amministrazione deve agire in funzione anticiclica rispetto al ciclo economico, adottando, in un contesto di crisi, misure espansive. Il dibattito interessa la politica nazionale, ma anche la giunta comunale può adottare questo approccio cominciando a dare sollievo a cittadini e attività che versano in condizioni di difficoltà.

Milano deve porsi nei confronti del Governo in maniera ambiziosa, richiedendo più risorse, superando le logiche proprie del pareggio di bilancio – facendo valere il proprio abbondante residuo fiscale e rifiutando i meccanismi perversi della tesoreria unica con l’amministrazione centrale, di fatto penalizzante per gli enti locali più virtuosi – per finanziare i propri servizi verso la cittadinanza. Riteniamo infatti che la risposta alla crisi non possa essere il passivo mantenimento, o addirittura l’aumento, di un livello di pressione fiscale già opprimente.

NO AL SALDO DI CARTELLE ESATTORIALI EMESSE IN TEMPO DI CRISI


La nostra amministrazione non agirà come un esattore per conto di chi impone carichi insopportabili sulle spalle dei cittadini da quasi due anni: perciò non chiederemo il saldo di cartelle esattoriali comminate nel periodo di crisi.

PROPOSTA PER LA GESTIONE DELLE ENTRATE FISCALI A LIVELLO COMUNALE


IRPEF: dal 2012 la giunta comunale mantiene le addizionali IRPEF pari al massimale dei limiti di legge (0.8%), abolendo la progressività per scaglioni del precedente sistema.
Proponiamo, ferma restando la soglia di esclusione, il ripristino di un sistema per scaglioni di maggiore equità per i cittadini di fascia media, mantenendo il massimale dell’addizionale solo per i redditi oltre i 75.000 euro.


NUOVE ADDIZIONALI


–           0% redditi fino a 23.000 euro

–           0.3% redditi da 23.000 euro fino a 28.000 euro

–           0.5% redditi da 28.000 euro fino a 55.000 euro

–           0.7% redditi da 55.000 euro fino a 75.000 euro

–           0.8% redditi oltre i 75.000 euro


NO ALL’AUMENTO DEI VALORI CATASTALI

A Milano si pagano aliquote IMU tra le più alte della Lombardia. L’eventuale riforma dei valori catastali in elaborazione dal Parlamento comporterebbe un aumento delle basi imponibili. Qualora Governo e Parlamento vadano veramente in questa direzione è nostro impegno ridurre le aliquote per IMU/TARI/TASI, in modo che l’aumento della base imponibile venga compensato euro per euro, senza che si crei un extragettito a carico dei cittadini. Tali riduzioni di aliquote sono pensate a favore delle categorie più colpite dalla crisi pandemica: negozi e botteghe, laboratori artigianali, sale teatrali e cinematografiche. Serve dare respiro a queste attività, già costrette a fronteggiare la concorrenza sleale di grandi gruppi che operano tramite e-commerce.

Un trattamento diverso, per equità, crediamo si possa adottare per i proprietari di immobili – destinati a uso commerciale o residenziale – che restano sfitti. Questo patrimonio rappresenta una ricchezza sottratta al ciclo produttivo della città. Proponiamo quindi di pensare a una valutazione al rialzo delle aliquote IMU su tali proprietà, in modo da incentivare i proprietari a locare gli immobili in tempi brevi, favorendo così anche una deflazione dei costi di locazione, notoriamente molto più alti a Milano che nel resto d’Italia.

NO ALLA DESERTIFICAZIONE COMMERCIALE


Stare dalla parte di esercenti e artigiani, dei negozi e delle botteghe, significa scongiurare il rischio di desertificazione commerciale e di scomparsa di quella vivace attività commerciale che ha sempre connotato la nostra città e che la rende unica nel mondo.

Considerata la drammatica difficoltà in cui versa il settore a causa della crisi Covid, proponiamo la sospensione di tutti i pagamenti dovuti a fronte del nuovo cd. “Canone Unico” (ex Cosap, ex ICP e ex CIMP) per esercenti, attività commerciali, attività di ristorazione, mercati scoperti e altre attività per tutto il periodo di durata della pandemia o dello stato di emergenza.

MULTE E SANZIONI AMMINISTRATIVE


Il Comune di Milano ha l’abitudine di inserire nei propri documenti programmatici aumenti calcolati anno per anno degli incassi derivanti da multe e sanzioni amministrative: per il 2020, si prevedevano incassi da tali voci per oltre 300 milioni di euro, con un aumento preventivo sul 2019 di oltre 25 milioni. Tale prassi significa essenzialmente indicare alla Polizia Locale un budget di multe da raggiungere, pena la riduzione dei fondi disponibili. Tale pratica trasforma i cittadini in bancomat e deve essere abbandonata! I nostri bilanci non si costruiranno sulle multe in preventivo, bisogna smetterla una volta per tutte con le logiche predatorie a danno dei contribuenti. Perciò siamo per lo stop all’adozione di nuovi autovelox e per la ridefinizione dei limiti di tolleranza esistenti (5 km/h per le strade per i limiti sotto i 70km/h e di 10km/h per i limiti superiori).

TASSARE I GRANDI DEL TECH: IMPOSTA SUI SERVIZI DIGITALI

L’Amministrazione Comunale ha un ambito di intervento limitato, ma una città trainante come Milano può farsi promotrice nei confronti del governo di interventi urgenti a livello nazionale. Tra questi rientra la tassazione dei giganti Tech senza alcuno sconto. Tali operatori agiscono il più delle volte in regime di concorrenza sleale, sfruttando pratiche che portano a un ingiusto vantaggio fiscale, senza rischio di impresa, sottopagando i lavoratori, creando ricadute sociali negative (desertificazione commerciale, riduzione degli esercizi fisici di prossimità e peggioramento della viabilità urbana). Pertanto, ci faremo promotori di sistemi di tassazione alternativi quali l’ISD (Imposta Servizi Digitali), parametrata come percentuale del fatturato.

TASSA DI SOGGIORNO

Come noto Milano ha una grande capacità attrattiva, non solo di viaggiatori per ragioni professionali ma anche per turisti e visitatori stranieri. Dopo l’Expo e prima del Covid la nostra città ha accolto più turisti di qualsiasi altra in Italia. Tuttavia – a differenza di ciò che accade nel resto d’Italia e d’Europa – a Milano praticamente non viene sfruttata la possibilità di entrate derivanti dalla tassa di soggiorno (attualmente si richiede solo 1 euro a notte per stella, il che significa che per una notte in un hotel a 5 stelle si paga una tassa di soggiorno di appena 5 euro).

Proponiamo perciò di rivedere la struttura della tassa di soggiorno.

Secondo il nostro progetto, per le strutture alberghiere si pagherà:

  • 30 euro per notte negli hotel 5 stelle lusso
  • 25 euro per notte negli hotel 5 stelle
  • 20 euro per notte negli hotel 4 stelle
  • 10 euro per notte negli hotel 3 stelle
  • 5 euro per notte negli hotel a 2 o 1 stella

Per le strutture di tipo B&B

  • 10 euro per notte per strutture di costo inferiore ai 150 euro
  • 20 euro per notte per strutture di costo compreso tra i 150 euro e i 300 euro
  • 30 per notte per strutture di costo superiore ai 300 euro

Parte di tali risorse andrebbero reinvestite per la pubblicizzazione all’estero dell’immagine della Città di Milano, in modo da accrescere ulteriormente l’interesse turistico internazionale per la città.

2. MONETA COMPLEMENTARE

La coalizione per Paragone Sindaco propone la creazione di una moneta complementare civica che coinvolga gli esercenti e i cittadini di Milano, per dare impulso all’economia locale e per aumentare la circolazione monetaria.

Vi sono diversi esempi, nazionali ed esteri, di applicabilità della moneta complementare. La nostra proposta però va oltre, e sfrutta la possibilità per gli enti locali di emettere valuta complementare non avente valore a corso legale (accettazione su base volontaria, come avviene per i ticket/buoni pasto o buoni sconto della GDO).

VANTAGGI

Aumento della circolazione monetaria per aumentare il benessere della collettività.

Rivitalizzazione dell’economia locale, rafforzamento dell’identità e della coesione sociale locale e conseguente riduzione del tasso di disoccupazione.

Nuovo impulso all’economia locale che, anche in conseguenza delle modalità di gestione del Covid, ha subito una battuta di arresto devastante.

STRUTTURA

La presenza di un’entità pubblica costituisce un aspetto innovativo rispetto ai modelli di moneta locale/complementare già esistenti (basti pensare ai molteplici esempi di moneta complementare esistenti nel mondo, dal Bristol Pound in Inghilterra, al WIR svizzero o ai sistemi B2B come il Sardex in Sardegna, oltre che a diverse monete locali esistenti in Francia e Belgio) e accresce la referenzialità del modello e della sua accettazione, che deve restare sempre su base volontaria.

OBIETTIVO

L’obiettivo principale è quello di creare nuova moneta pubblica, capace di aumentare la propensione al consumo locale e rafforzare i legami di comunità e di appartenenza territoriale.

USO E BENEFICI

La moneta complementare sarà accettata, da parte dell’ente pubblico, per il pagamento parziale (insieme agli euro) di tasse e imposte locali e comunali; il suo successo dipende dall’accettazione volontaria su base locale da parte di imprese, commercianti e privati, che possono incrementare il loro potere di acquisto e usufruire di una riduzione del carico fiscale con l’ente pubblico emittente.

3. NO ALLA SVENDITA DEL PATRIMONIO PUBBLICO

Siamo contrari alla privatizzazione di aziende pubbliche che garantiscono ricchezza e servizi sul territorio – quelle che l’attuale amministrazione vorrebbe cedere a lobbies e consorzi finanziari, per intenderci. Non si cedono partecipazioni in aziende che gesticono luce e gas, la fornitura dell’acqua, il trattamento dei rifiuti e ovviamente il patrimonio di edilizia urbana popolare. Vogliamo inoltre abolire qualsiasi incarico di consulenza a personale esterno a quello del Comune.

Riteniamo invece che il Comune possa cedere i suoi assets detenuti all’estero, ritornando a focalizzarsi unicamente sulle esigenze e sui problemi dei nostri concittadini. Tali risorse (stimabili in diverse centinaia di milioni di euro) andranno immediatamente messe a disposizione per il piano di sostegno alla mobilità e al Trasporto Pubblico Locale.

In questo senso prevediamo la cessione della International Metro Service S.r.l., detenuta al 51% da ATM Spa e di conseguenza dal Comune di Milano. ATM, detenendo il 51% di questa società, controlla e possiede la società Metro Service A/S, ossia la società di gestione della metropolitana di Copenhagen. Per l’attuale amministrazione “globalista” non c’è nulla di strano se il Comune di Milano fa investimenti sulla metropolitana di una città del Nord Europa, mentre il Trasporto Pubblico Locale langue o potrebbe essere oggetto di migliorie.

Il Comune di Milano deve far sentire il proprio peso nella gestione di queste aziende per porle al servizio dei cittadini, non solo degli interessi di investitori interessati a lucrare sui servizi essenziali. Queste aziende hanno importanti risorse professionali, intellettuali e anche morali al proprio interno, nell’ambito dei vari settori di competenza.

STARTUP PER L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA

Partendo da questi presupposti si possono creare startup dedicate all’innovazione tecnologica industriale al servizio della comunità, in grado di riunire la genialità delle nuove generazioni con altre esperienze già consolidate nel tempo. Questo intervento mirato aiuterebbe a creare nuovi posti di lavoro, occasioni di intrapresa personale e servizi all’avanguardia.

4. ATTIVITA’ COMMERCIALI

Milano è sempre stata la capitale del commercio, una città ricca di botteghe, artigiani, esercenti, il cuore pulsante del Made in Italy. Tali realtà soffrono ormai da anni su più fronti.

Il Covid ha creato danni immensi, ma vi sono ulteriori problematiche.

  • concorrenza sleale dei giganti del Tech (da fronteggiare con misure fiscali appropriate)
  • attività di diverse origini etniche che si innestano sul nostro territorio, spesso in maniera aggressiva e predatoria rispetto al tessuto commerciale esistente.

Molte realtà commerciali autoctone resistono eroicamente ai disastri che, in maniera ricorrente, colpiscono lo Stato italiano: dall’introduzione dell’Euro alla crisi del 2008, dall’austerity del governo Monti e successivi alla crisi del Covid dei nostri giorni.

STATUS DI BOTTEGA STORICA

Preso atto della situazione attuale, vogliamo proporre di estendere lo status di bottega storica declinandolo come segue:

  • “Bottega storica gold” per attività in esercizio da oltre 50 anni
  • “Bottega storica” per attività in esercizio da oltre 35 anni ma meno di 50 anni
  • “Bottega di eccellenza” per attività in esercizio da oltre 15 anni ma meno di 35 anni
  • “Bottega milanesissima” per attività gestite da almeno tre generazioni familiari in maniera continuativa.

A seconda del grado di riconoscimento, prevediamo di attribuire alle varie attività sconti crescenti su tutte le forme di imposizione locale (IMU/TARI/TASI e “Canone Unico”), cercando di tendere ad aliquote pari a zero per il livello di riconoscimento “gold”

Per fronteggiare i fenomeni di concorrenza sleale il Comune valuterà di richiedere, per l’apertura di esercizi commerciali da parte di cittadini di origine extracomunitaria, la costituzione di un fondo di garanzia pari ad almeno 5 anni di tutti gli oneri fiscali dovuti o al rilascio di una fidejussione bancaria di euro 150.000.

Andrà aumentata e intensificata la sorveglianza da parte delle forze dell’ordine e delle forze di polizia locale, per vigilare e sradicare i casi di abusivismo o di mancata ottemperanza alle norme igienico-sanitarie o di tutela del lavoro (tali controlli saranno estesi anche alle attività dei cd. “driver” del food-delivery, la cui gestione rappresenta troppo spesso una vergogna per i diritti dei lavoratori e un’indebita forma di concorrenza per gli esercenti locali).

In altri tempi la città, anche tramite una collaborazione positiva con le Camere di Commercio di riferimento di molte delle comunità straniere sul nostro territorio (in particolare del bacino del Mediterraneo), era capace di creare processi di sviluppo e nuove occasioni imprenditoriali. Progetti di collaborazione commerciale che, sotto le amministrazioni di centrosinistra, si sono esaurite. Noi vorremmo rilanciarle. No a iniziative aggressive e predatorie, sì invece a cooperazioni di natura schiettamente commerciale e imprenditoriale.

5. MOBILITA’, VIABILITA’ E TRASPORTO PUBBLICO LOCALE E ABOLIZIONE AREA B e C

Milano deve avere una rete di Trasporto Pubblico Locale capace di decongestionare la città da un eccessivo traffico su gomma, velocizzando gli spostamenti e offrendo una mobilità più rispettosa dell’ambiente e della qualità dell’aria. Tali temi, di ordine pratico, sono stati impugnati dalle precedenti amministrazioni in maniera strumentale o meramente ideologica.

Chiaro l’intento di fare cassa con l’istituzione di Area C e Area B, così come l’approccio ideologico con il quale si è dato libero sfogo a fantasie urbanistiche tracciando piste ciclabili sulle maggiori arterie di circolazione della città, con il risultato di aumentarne la congestione senza offrire un’alternativa credibile per chi giunge in città dall’hinterland per motivi lavorativi o altro.

Se i cittadini continuano a spostarsi prioritariamente in auto, ciò accade perché non beneficiano di una rete di Trasporto Pubblico Locale sufficientemente articolata e capace di coinvolgere i Comuni della città metropolitana. Problemi che non si risolvono con logiche punitive o con l’attuazione di programmi-immagine come, ad esempio, la moltiplicazione di ciclabili disegnate senza senno, o il sostegno al traffico da micromobilità senza alcuna regolamentazione.

Biciclette, monopattini, bike sharing, car sharing sono di supporto sulle brevi distanze ma non risolvono il problema del congestionamento urbano, soprattutto per chi deve raggiungere il centro dai comuni limitrofi. È necessario regolamentare in maniera stringente la circolazione da micro-mobilità. Necessaria anche una regolamentazione del parcheggio di car-scooter-bike sharing, con l’istituzione di parcheggi esclusivi (finanziati dalle società di gestione) nei punti nodali.

Il tentativo di incentivare l’uso del mezzo pubblico come modalità di trasporto urbano è doveroso, ma si vuole puntare soprattutto alla responsabilizzazione dell’automobilista senza porre veti all’uso del mezzo privato. Tutti devono avere eguale diritto di muoversi da e verso ogni quartiere. Nessun limite dev’essere imposto, men che meno se legato alle proprie disponibilità. Vogliamo eliminare ogni distinzione e barriera fra i cittadini del centro e quelli considerati, troppo spesso, di serie B (o di Area B). Per quale motivo un cittadino che vive in periferia dovrebbe pagare un pedaggio per raggiungere i negozi del centro?

ABOLIZIONE DELL’AREA B e C

La nostra proposta è di eliminare sia l’”Area B”, sia l’”Area C”, per riportare Milano a misura di ogni cittadino. Questa iniziativa darà un’enorme spinta al commercio cittadino, eliminando barriere, pedaggi e parcheggi a pagamento. Per ovviare al rischio di un eccessivo traffico urbano, piuttosto che puntare su barriere e balzelli, sarà imprescindibile fornire al cittadino un servizio di Trasporto Pubblico Locale degno delle dimensioni di Milano

Milano è una sola e non può essere divisa in diverse aree di esclusione, discriminanti di categorie di cittadini che si trovano in un’area piuttosto che in un’altra.

GRANDE SVILUPPO DEI TRASPORTI PUBBLICI

Puntare sullo sviluppo dei trasporti pubblici, in particolare della linea metropolitana, appare come l’unica reale soluzione al congestionamento della città. In particolare, proponiamo:

  • cessione della partecipazione detenuta da ATM Spa in International Metro Service S.r.l. per costituire la società M6 Spa, secondo il modello di cooperazione pubblico-privato già attuato per lo sviluppo della linea M4 (maggioranza pubblica ma con ingresso dei privati nel capitale sociale). Il tracciato di riferimento sarà l’asse Quarto Oggiaro-Ripamonti, per completare la struttura a raggiera di copertura delle linee di metropolitana del territorio cittadino. Apertura dei lavori dei cantieri M6 al termine di quelli relativi al completamento del tracciato urbano di M4.
  • apertura di uno studio di fattibilità per una C-line (Circle Line) di metropolitana circolare, che congiunga tutte le linee esistenti oltre che le linee di Passante.
  • apertura della linea M4, avvio lavori per il prolungamento fino a ovest di San Cristoforo (direzione Corsico e Trezzano sul Naviglio)
  • avvio lavori prolungamento M5 fino a Settimo Milanese
  • avvio lavori prolungamento M1 per raggiungere il quartiere Baggio
  • completamento prolungamento M1 fino a Monza-Bettola
  • completamento prolungamento M3 Paderno Dugnano
  • mantenimento costo del biglietto attuale (i maggiori ricavi vanno ricercati aumentando i volumi di trasporto e offrendo una rete di servizio più vasta e integrata)
  • revisione frequenza di passaggio treni e valutazione di estensione dell’orario di servizio.

Per facilitare la mobilità di chi giunge in città dai Comuni della Città Metropolitana, bisognerà stilare un piano di creazione di parcheggi di prossimità a costi accessibili, dove i pendolari possano lasciare l’auto per poi usufruire di mezzi pubblici, anche leggeri, in supporto ai trasporti pubblici già in esercizio.

Da rivedere anche la politica di definizione delle aree parcheggio all’interno della città. Troppo spesso gli spazi parcheggio sono riservati alle sole strisce blu a pagamento, mentre le strisce bianche gratuite o gialle per i residenti sono pressoché introvabili. Pensiamo che si possano trasformare le strisce blu in aree di parcheggio a pagamento solo “a tempo”, in modo da trasformare gli stessi parcheggi, per la sera, in spazi da destinarsi ai residenti o (a seconda delle zone della città) al parcheggio gratuito. Il Comune deve anche impegnarsi per rendere gratuito l’accesso a tutte le tangenziali dell’Area Metropolitana, che di fatto sono arterie di comunicazione interne alla stessa e devono restare libere alla circolazione.

Con il potenziamento della linea metropolitana e l’aumento dell’utilizzo di tali servizi, si potrà valutare di rendere forfettario il servizio offerto dai mezzi di superficie, con la vendita di un biglietto unico annuale per il trasporto di superficie del costo di 20 euro e gratuito per i pensionati, anche nell’ottica di ridurre il fenomeno dell’evasione tariffaria, notoriamente endemico per i mezzi di superficie ed estremamente ridotto per quelli metropolitani.

Da rilanciare il servizio di Radiobus, troppe volte trascurato ma importante per coprire le zone meno servite dai mezzi tradizionali, in particolare per poter garantire il trasporto di tutti in sicurezza, soprattutto per giovani, magari minorenni, e donne che viaggiano da sole

Da efficientare la gestione del parco mezzi comunale, anche rivedendo la politica “full-electric” propria di ATM Spa, che mira alla costituzione di una flotta mezzi di superficie 100% elettrica. Questo non per tralasciare le esigenze di tutela dell’ambiente, tuttavia non è possibile confondere la tutela dell’ambiente con il mero concetto di “emissioni zero”. Un veicolo elettrico è senza emissioni ma il danno ambientale del processo di produzione e smaltimento di batterie e altre componenti (oltre che dell’energia necessaria) di tali veicoli rischia di essere egualmente impattante per l’ambiente.

La politica di acquisti di nuovi mezzi – che dovranno essere full-electric, ibridi,  idrogeno o almeno Euro6 – si dovrà perciò considerare insieme a un’Analisi di Impatto Globale che ponderi tali aspetti, non colti da una semplice analisi sulle emissioni. Inoltre, andrà considerato anche l’impatto dei nuovi acquisti: la scelta dei veicoli non potrà prescindere da un criterio minimo di convenienza economica.

6. PIANO CASA

Dal 2014 la società MM Spa, controllata al 100% dal Comune di Milano, gestisce il patrimonio di Edilizia Residenziale Pubblica del Comune di Milano. Insieme ad Aler Milano (legata a Regione Lombardia), si trova a gestire un ingente patrimonio immobiliare, per il quale sarà necessario definire una mappatura chiara e puntale.

MM Spa si trova a gestire circa 28 mila alloggi con oltre 50 mila residenti, di cui ca. 10 mila di origine straniera. In primo luogo, sottolineiamo come vada fermamente sradicata la piaga dell’abusivismo. Non è possibile tollerare che gli assegnatari aventi diritto restino senza casa per la passività con la quale le autorità lasciano prosperare sacche di illegalità e pura delinquenza.

Il sindaco di Milano, secondo le sue competenze di sindaco della Città Metropolitana, dovrà farsi promotore presso le forze dell’ordine di tale esigenza, anche proponendo, incentivando e coordinando la formazione di squadre di intervento ad hoc che, con la dovuta fermezza, provvedano a un sistematico sgombero di tutti gli immobili di proprietà comunale indebitamente occupati, ovviamente in collaborazione con tutte le Forze dell’Ordine.

REVISIONE DEI PARAMETRI ISEE

Il Comune non può soprassedere ai danni economici che la crisi pandemica ha arrecato al tessuto sociale della città. Non è possibile che per le assegnazioni degli alloggi popolari si faccia riferimento a parametri ISEE 2019, non più corrispondenti alla condizione economica reale di molte famiglie. Tali parametri andranno per tanto attualizzati per tutti.

ALLOGGI SFITTI E MANUTENZIONI

Resta il grave problema degli alloggi che restano sfitti e non assegnati, creando ritardi nelle assegnazioni agli aventi diritto, spesso a causa di mancanze amministrative o finanziarie che ritardano i lavori atti a rendere agibili gli alloggi. Nelle case Aler e/o MM restano ancora bonifiche di amianto da fare, ascensori senza manutenzione, parti esterne come balconi e ingressi da riparare, caloriferi e impianti di riscaldamento vetusti e inefficienti oltre che maggiormente inquinanti, lavori di manutenzione di volta in volta rimandati nel tempo.

Da parte nostra proponiamo un piano straordinario di manutenzioni, per rendere agibili gli stabili, nell’ordine di 100 milioni di euro. Tali risorse andrebbero recuperate tramite una rinegoziazione dell’accordo deliberato il 17 febbraio 2012 (giunta Pisapia a seguito delle negoziazioni avviate dalla giunta Moratti), con le quattro banche coinvolte nel “caso derivati”.

L’accordo, ottenuto per mettere fine al contenzioso, prevedeva tra le altre cose che il Comune di Milano detenesse sui conti londinesi delle quattro banche (tra cui JP Morgan, UBS e Deutsche Bank) 138 milioni di euro sotto forma di liquidità, remunerati ad Euribor 3m con floor a zero (attuale remunerazione a zero). Le somme in pegno alle banche dovevano essere rilasciate a favore del Comune con un piano in quote crescenti scadente nel 2035 (ad oggi sono ancora depositati 115 milioni di euro). In tutti questi anni, secondo l’andamento dei tassi di mercato, le remunerazioni di tali depositi sono state per lo più zero. Il Comune non può più permettersi di tenere vincolati a Londra oltre 100 milioni di euro mentre a Milano gli immobili di edilizia popolare cadono a pezzi e restano inagibili. Tali fondi vanno sbloccati e impiegati per un piano di rimessa in agibilità immediata di tutti gli alloggi inagibili.

Non è possibile che il Comune accetti di avere quasi 2.000 alloggi sfitti, mantenuti in condizioni di fatiscenza, trincerandosi dietro l’argomento che “non ci sono soldi” quando detiene in maniera infruttifera oltre 100 milioni di euro depositati in conti londinesi.

Nell’arco dei prossimi 5 anni di mandato il numero di alloggi sfitti per inagibilità deve scendere imprescindibilmente a un numero prossimo allo zero.

Tali interventi dovranno tenere in particolare considerazione la condizione di anziani e disabili. Mai più disabili prigionieri nelle loro case. Troppi sono gli anziani e disabili a lottare contro le barriere architettoniche che permeano le strutture abitative più datate. In molti dei condomini popolari mancano gli ascensori e le rampe, con gravi disagi per gli inquilini, specie i più anziani e i disabili; su questo argomento, perciò, il Comune dovrà mostrare un’attenzione particolare.

Per i lavori minori e non strutturali, quali ad esempio l’imbiancatura o la messa a norma degli impianti (idraulico, elettrico, termoidraulico ove non esistente impianto termico centralizzato) degli appartamenti si potrà valutare che se ne occupi direttamente l’assegnatario, con sgravio per il costo dei lavori sostenuti sui successivi affitti.

Da facilitare anche la cessione degli alloggi in proprietà a favore degli inquilini che risultano regolari, con un nuovo piano di dismissioni per far sì che gli utenti regolari possano cessare di pagare un affitto all’istituzione pubblica, divenendo invece direttamente proprietari e riscattando così il valore di quanto versato.

Per gli immobili residuali, nel caso in cui il Comune abbia ancora disponibilità di patrimonio immobiliare inagibile, si dovrà procedere con bandi ideati per raccogliere manifestazioni di interesse per il recupero e il riutilizzo degli immobili da parte di:

  • cittadini interessati a locazione pluriennale
  • operatori presenti sul mercato interessati a godere temporaneamente degli immobili per realizzare attività che siano compatibili con le caratteristiche degli edifici e siano di beneficio per la Comunità.

L’Amministrazione si impegnerà poi a valutare le proposte che saranno presentate alla luce della conformità delle stesse alle caratteristiche del bene, alla sua conservazione e valorizzazione; e in relazione al valore aggiunto che l’attività svolta, mediante l’utilizzo degli spazi, produrrebbe in termini economici e sociali.

Inoltre, per quanto riguarda la pianificazione urbanistica e nello specifico lo sviluppo dell’edilizia convenzionata, sarà nostro preciso obiettivo reintrodurre le strategie virtuose dei passati piani regolatori a favore dei cittadini di fascia economica medio-bassa. Ci opporremo strenuamente alle logiche specultative e di mero profitto che negli ultimi anni sono andate via via favorendo gli attori privati del comparto edilizio del social-housing.

7. SICUREZZA

Vivere in una città sicura è un diritto fondamentale di tutti. I progetti di sviluppo promossi negli ultimi anni, come per esempio il quartiere City Life, tendono a privilegiare quartieri ipersorvegliati a solo appannaggio delle élite cittadine. I cittadini di più umile condizione si sentono sempre più abbandonati, da chi usa per lo più il Trasporto Pubblico Locale a chi vive nelle periferie. Questo senso di impunità e insicurezza generalizzata deve finire quanto prima.

REPRESSIONE DELL’ILLEGALITA’ DIFFUSA SUL TERRITORIO

Bisogna accogliere chi lavora e chi ha bisogno, respingendo chi sfrutta, saccheggia e delinque. Il nostro Comune si farà portatore presso il Governo di una richiesta di politica per l’immigrazione che sia in grado di favorire un efficace controllo delle nostre frontiere, per evitare che ondate di individui di fatto abbandonati a sè stessi si riversino sul territorio. Non è più accettabile che il Governo centrale attui politiche di “porte aperte”, lasciando poi che tutti i problemi conseguenti siano a carico di cittadini ed enti locali.

L’amministrazione comunale deve impegnarsi per aumentare il coordinamento tra forze dell’ordine, rafforzando in particolar modo i presidi di polizia locale, anche con maggior coinvolgimento dei Municipi di Zona per aumentare il senso di prossimità dei cittadini.

Gli agenti delle forze dell’ordine devono godere del pieno appoggio dell’amministrazione e di ogni supporto da parte delle istituzioni. La funzione delle istituzioni dev’essere evidente soprattutto dove sia necessario riportare ordine e sicurezza.

La polizia locale non può essere costretta a mettere in atto azioni vessatorie nei confronti di cittadini legate principalmente alla gestione di parcheggi e viabilità. La Polizia Municipale dovrebbe dedicarsi principalmente a garantire la dignità e la libera circolazione dei cittadini.

Proponiamo l’avvio di un percorso di educazione civica per i cittadini stranieri che vogliono vivere in città, con particolare attenzione all’insegnamento della lingua per una corretta comprensione e successiva inclusione nel corpo sociale. Vogliamo accogliere secondo i principi di convivenza civile necessari e vincolanti per risiedere nella città di Milano, creando anche delle figure di “difensori civici” che possano progressivamente inserirsi nel tessuto sociale.

ATM deve garantire una maggiore sicurezza sui propri mezzi attraverso un piano straordinario di assunzioni di almeno 100 effettivi di Guardie Particolari Giurate della Security dell’Azienda per garantire una maggiore vivibilità delle tratte maggiormente a rischio.

Vanno poi rafforzati i punti di contatto tra i vari dispositivi di sicurezza; il sindaco si deve far promotore di un collegamento tra le centrali operative di Carabinieri, Polizia e Azienda Trasporti Milanesi, in modo che il sistema di sicurezza sulle linee dei mezzi pubblici sia direttamente integrato con quello delle forze dell’ordine. I controlli utilizzeranno anche le nuove tecnologie.


I mezzi di trasporto verranno dotati di telecamere interne, costantemente monitorate da una centrale di controllo dei video attiva 24h, pronta ad intervenire in coordinamento con le forze dell’ordine. Controlli tramite telecamere saranno attivi per le fermate dei mezzi e i corridoi delle metropolitane. Inoltre, sulle linee di trasporto più critiche, potrà essere presente a bordo personale di sicurezza e si incentiverà la presenza di membri della polizia locale per tutelare il personale dipendente di ATM.

Sempre nell’ottica di miglioramento della sicurezza, si potrebbe pensare di mettere sotto controllo TLC, collegato con la centrale security di ATM, le fermate dei bus, con apposite colonnine di SOS che, se attivate, portino all’intervento da parte delle forze di Polizia.

 
Al fine di dissuadere da atti vandalici, evasione tariffaria o molestie ai viaggiatori si valuterà la presenza di personale permanente di controllo (come esiste in molte città estere) nelle stazioni di metropolitana, oltre a frequenti controlli nelle vetture di superficie di maggior percorrenza o ritenute di maggior criticità.

Per quanto riguarda la Polizia Locale rimarchiamo che Sala solo in periodo di campagna elettorale ha annunciato l’assunzione di “500 nuovi agenti”: ma in 5 anni si è fatto ben poco in questo senso. Noi riteniamo che tale robusto rafforzamento degli organici della polizia locale non sia rimandabile. In particolare, riteniamo importante istituire una figura come quella del Vigile di Quartiere, da dislocare sul territorio con particolare coinvolgimento dei consigli municipali, che sono istituzioni immediatamente prossime ai cittadini e maggiormente sensibili alle esigenze dei vari territori urbani.

Il Comune si impegnerà a farsi portavoce presso le istituzioni centrali per ottenere giustizia in tempi più brevi e con pene più certe, così da ristabilire i due freni inibitori di cui sopra. In contemporanea si attiverà per rendere più sicuri tramite maggiori controlli sul territorio i luoghi pubblici: le strade, i parchi cittadini e i mezzi pubblici.

In questo deve rientrare anche una efficace campagna di prevenzione contro la diffusione delle droghe. La guerra alle droghe deve essere ferma tanto sul versante dell’immediata repressione, quanto efficace dal punto di vista culturale, diffondendo una maggior coscienza sociale sulla negatività del consumo di ogni tipo di sostanza stupefacente.

8. SALUTE

La pandemia ha messo a nudo tutte le debolezze del nostro sistema sanitario, causate da tagli e riduzioni di spese in atto da anni. Noi riteniamo che vadano superate le restrizioni alla libertà di movimento dei cittadini, la cui efficacia (da sempre dubbia circa la loro reale capacità di contrasto della pandemia), risulta ormai di natura pleonastica. Passare da una fase di eterna emergenza a una fase di gestione effettiva delle crisi è un passo non più rimandabile.

COVID, ALTRE PATOLOGIE E CURE DOMICILIARI

Noi riteniamo che per la futura gestione del Covid occorra puntare sulla Medicina del Territorio, nel cui abito, per esempio, svolgono un ruolo importante le cosiddette “Terapie domiciliari”. Per questo occorre ripensare il ruolo dei medici di base – e con esso i carichi di lavoro e il numero massimo di pazienti che possono gestire senza diminuire la qualità del servizio. La possibilità di curare tutte le patologie, non solo la Covid19, deve essere garantita per salvaguardare la salute di tutti.

Il Comune, che pure non è immediatamente competente in materia sanitaria, dovrebbe azionarsi presso le istituzioni preposte in merito alla necessità di formare più MMG (Medici di Medicina Generale) e organizzarli al meglio sul territorio. Una particolare attenzione andrebbe rivolta anche alle esigenze del personale di assistenza e pronto intervento sanitario (personale AREU). Il Comune dovrebbe raccogliere le istanze dei comitati di coordinamento dei lavoratori e dei dipendenti di tali realtà, in particolare sollecitando la costituzione di punti di appoggio per le esigenze di lavoratori e volontari.

FRA LE NOSTRE PROPOSTE

  • Insistere per la riduzione dei tempi di attesa per le visite e gli esami ospedalieri, rimodulando le logiche di compartecipazione di sanità pubblica e libera professione (il doppio sistema di prenotazione può avere un senso, ma la differenza di tempi di attesa nei due casi è troppo sbilanciata).
  • Dare ascolto al crescente problema di sanità mentale e disagio psichico, fornendo informazioni chiare sulle problematiche e dando supporto alle famiglie che vivono in prima linea queste situazioni difficili portando tutto il peso sulle loro spalle.
  • Diffondere la cultura della prevenzione, dello sport, dell’alimentazione.
  • Ripensare il concetto di RSA, da un lato valutando di trovare degli spazi più idonei a queste strutture, anche fuori città, in modo che le persone anziane non vengano isolate.

FARMACIE ROSA

Ci impegneremo per implementare il progetto “Farmacia in Rosa”, ossia corsi di ECM (Educazione Continua in Medicina) delle farmacie – che spesso costituiscono il contatto sanitario più immediato e di più facile accesso per la cittadinanza – per la segnalazione diretta e di primo contatto in caso di tensioni e di disagio psicologico relativo a problemi domestici, in modo da rendere la farmacia un punto di coordinamento privilegiato per trattare tali difficoltà.

9. DECENTRAMENTO – PER UN’AMMINISTRAZIONE PIÙ VICINA

RECUPERO/RIQUALIFICAZIONE DELLE PERIFERIE E DECENTRAMENTO AMMINISTRATIVO

I Municipi di Milano devono diventare dei Comuni Metropolitani della Città Metropolitana, per accrescere la possibilità di partecipazione dei cittadini e migliorare il livello di servizio agli utenti nelle periferie come in centro.

Nei nove Municipi di Milano non è stato mai attuato il decentramento amministrativo come stabilito dall’art. 5 della Costituzione. È scandaloso che le amministrazioni che si sono succedute al governo del Comune di Milano non abbiano dato concreta attuazione al decentramento amministrativo stabilito dall’art. 5, che consiste nel trasferimento di compiti e poteri decisionali dagli organi centrali statali agli organi periferici o ad altri soggetti che esplicano le proprie funzioni in una precisa area territoriale.

ATTUAZIONE DEL DECENTRAMENTO E RIQUALIFICAZIONE DELLE PERIFERIE

Senza l’attuazione del decentramento i nove Municipi di Milano sono delle “scatole vuote” che non possono funzionare, non avendo autonomia di bilancio e di spesa, ma soltanto potestà di consultazione dei cittadini e di esprimere pareri non vincolanti per l’ente Comunale centrale.

Anche al fine di recuperare/riqualificare le periferie di Milano, occorre attuare un decentramento amministrativo dei Municipi, altrimenti tanto vale eliminarli, in quanto ad oggi costituiscono soltanto uno spreco di denaro pubblico.

Le periferie devono diventare come il centro, i Municipi di Milano devono essere dei Comuni Metropolitani della Città Metropolitana, per accrescere la possibilità di partecipazione dei cittadini e migliorare il livello di servizio agli utenti.

Politicamente il decentramento è il primo livello di Sovranità da riconoscere ai cittadini dei Municipi, almeno nelle materie, la cui gestione diretta deve essere formalmente delegata dal Comune: servizi sociali e sanitari, manutenzione ordinaria di immobili di proprietà comunale, edilizia di interesse zonale, manutenzione verde pubblico, strade e marciapiedi, sicurezza. I Municipi devono formulare obiettivi di interesse zonale e partecipare alla predisposizione di un vero e proprio bilancio municipale/zonale e alla sua integrazione con il bilancio comunale.

COMUNICAZIONE DEI SERVIZI COMUNALI: INCENTIVARE IL WEB

Il Comune deve comunicare in maniera più agevole i propri servizi alla cittadinanza. In primo luogo, va limitato il più possibile il ricorso allo smart working per il personale comunale, la cui attuazione estensiva ha causato numerosi disagi alla cittadinanza e rallentato la macchina operativa della nostra pubblica amministrazione. Se da un lato è auspicabile un ritorno ad un lavoro in presenza, dall’altro siamo coscienti che ormai il cittadino richiede e cerca di accedere ai diversi servizi comunali sempre più in via digitale. Cercare di incentivare l’accesso via web ai servizi della pubblica amministrazione sarà la via maestra per cercare di sburocratizzare e velocizzare la macchina amministrativa della nostra città. Particolare attenzione dovrà essere dedicata a facilitare l’accesso ai servizi on-line ad anziani, disabili e altre categorie di cittadini che potrebbero risentire degli effetti avversi da “digital divide”. Per far sentire il cittadino protagonista dell’amministrazione e destinatario dei servizi del Comune, è importante promuovere un feedback tra l’operato degli uffici comunali e l’utente finale. A questo scopo occorre valorizzare la professionalità dei dipendenti del Comune, nel pieno utilizzo delle loro competenze.

10. SCUOLA/DIRITTI SOCIALI

Nell’attuazione del suo programma di Milano Città-Mondo, l’amministrazione Sala sembra essersi preoccupata maggiormente di seguire l’agenda del globalismo liberale piuttosto che quella delle esigenze concrete dei milanesi.Tali programmi, volti a diffondere l’“ideologia gender” fino agli asili e alle scuole primarie e dell’infanzia, vanno sicuramente aboliti. Non è competenza di un Comune trattare tali tematiche, che andrebbero lasciate alla libera azione educativa dei genitori.

CORSI DI EDUCAZIONE CIVICA

La nostra amministrazione implementerà lo svolgimento di corsi di educazione civica che aiutino i giovani a conoscere la nostra Repubblica e a comprendere, per il loro bene presente e futuro, le regole della società in cui vivono. Inoltre, tali corsi dovranno sensibilizzare i ragazzi al fine di evitare comportamenti pericolosi o autolesionisti (vedi per esempio il ricorso sempre più diffuso, anche in giovanissima età, all’uso di stupefacenti). I corsi di educazione civica dovrebbero iniziare dalle scuole primarie fino a coinvolgere gli studenti degli Istituti di istruzione secondaria di secondo grado. In particolare, sarà da promuovere una attenta collaborazione con le Direzioni Scolastiche, per esempio nella stesura dei PTOF, in modo da mantenere un contatto costante tra la scuola e le istituzioni e senza che venga mai intaccato il principio costituzionale (art.30) per cui il primato educativo dei figli risulta prerogativa dei genitori.

I corsi possono essere in prevalenza finanziati da contributi comunali mentre, per quanto riguarda i corsi per gli studenti che frequentano gli istituti di Istruzione secondaria superiore, le risorse impegnate possono provenire dalle Regioni.

IMMIGRAZIONE E CONVIVENZA

L’attuale amministrazione comunale, volendo agire su fenomeni quali il “white flag” (abbandono delle scuole iperpopolate da immigrati da parte della popolazione autoctona), sembra colpevolizzare gli italiani che si preoccupano dell’educazione dei loro figli piuttosto che approfondire e affrontare le problematiche causate dall’immigrazione massiccia. Si pensi solo al fenomeno delle classi nelle quali i bambini italiani non arrivano ad essere neanche il 30% del totale), con evidenti squilibri di apprendimento per tutti i ragazzi.

Per risolvere il problema andrebbero sviluppati dei progetti pubblico-privato per favorire  l’ingresso dei bambini stranieri in scuole comunitarie, per alleggerire il peso sulle scuole pubbliche  mantenendo tuttavia in tali scuole un forte presidio di sorveglianza affinché i programmi siano svolti in conformità con quanto previsto dall’ordinamento italiano. Tale modello andrebbe sviluppato con la cooperazione delle associazioni di residenti di origine straniera, oltre che delle rappresentanze consolari dei Paesi di origine. Il progetto avrebbe il duplice pregio di rispettare le identità peculiari delle comunità straniere a Milano, alle quali sarebbe riconosciuto il diritto di preservare la propria identità specifica, e di alleggerire al tempo stesso l’impatto sociale dato dalla confusione che viene arrecata da una convivenza disordinata e senza regole.

NON  DECENTRARE LE UNIVERSITA’: NUOVE CASE PER GLI STUDENTI

Siamo contrari ai progetti volti a trasferire sedi universitarie e facoltà al di fuori del tessuto urbano (come, ad esempio, i progetti di trasferimento nell’area ex EXPO di alcune facoltà di città studi). Gli studenti sono una ricchezza per Milano e devono restare all’interno del suo tessuto urbano. Proponiamo invece che il Comune incentivi, con debite collaborazioni con il settore privato e con gli atenei, la costruzione (o il restauro e riadattamento di immobili del patrimonio comunale attualmente in disuso, occupati o sfitti), di nuove case dello studente attualmente troppo scarse per la popolazione universitaria di Milano.

COLLABORAZIONE TRA SCUOLA E SETTORE PRIVATO

Il Comune dovrebbe farsi portatore di una nuova fase di mecenatismo culturale favorendo un più intenso coinvolgimento del settore privato di Milano per investire sul tessuto scolastico della città. Ogni istituto scolastico del territorio milanese dovrebbe diventare un modello di cooperazione con la famiglia e di ordinaria aggregazione sia per le famiglie, sia per tutti gli enti sociali e culturali operanti nel territorio stesso. Quindi l’istituto scolastico diventerebbe un contenitore di molteplici attività di cui l’istruzione pubblica sarebbe la componente prevalente ma non esclusiva.

Per riportare la scuola alla realtà pre DAD e offire nuova linfa e nuovi spazi per studenti e famiglie, si potrebbero promuovere campagne di crowdfunding e progetti di sponsorizzazione per eventi culturali, artistici e sportivi presso le scuole. Favorire la collaborazione fra scuole e mondo dell’associazionismo e del volontariato così come lo sviluppo di laboratori tecnici o di arti applicate.

CONSULTA DELLA COMUNITA’ EDUCANTE

La nostra amministrazione istituirà una “Consulta della Comunità Educante” in collaborazione con le associazioni di volontariato, le società sportive, le scuole, gli oratori per favorire l’integrazione giovanile e svolgendo un ruolo di complementarietà e sussidiarietà nei confronti di famiglie in difficoltà,  rispettando però sempre il loro primato educativo.

SERVIZI ALIMENTARI

Il servizio offerto nelle mense scolastiche da MilanoRistorazione è giudicato insufficiente dalla maggior parte dei genitori. Per migliorare proponiamo uno studio di fattibilità affinché il Comune possa individuare terreni agricoli inutilizzati o da bonificare da dedicare alla realizzazione di “OrtiUrbaniBio”, per integrare le forniture delle mense con produzioni di qualità a km 0. Accanto a questo progetto si prevede l’avvio di progetti di cooperazione con cittadini percettori del reddito di cittadinanza, al fine di impiegare nuove risorse sul territorio.

Da prevedere anche l’installazione in ogni mensa di MilanoRistorazione di impianti di purificazione dell’acqua a osmosi inversa e Uv per cucinare i cibi con acqua più salutare per gli studenti milanesi.

PET THERAPY

Gli animali domestici, oltre ad avere una funzione di compagnia e un profondo valore affettivo in particolare per famiglie, ragazzi e anziani, si sono rivelati molto utili nell’affiancamento di soggetti con difficoltà emotive e non solo: siamo infatti convinti che il contatto e la cura dei nostri piccoli amici sia in generale di aiuto per la crescita sociale degli studenti. In un’ottica di sempre maggiore rispetto e cura generale per gli animali domestici, proporremo perciò di implementare i corsi di “pet therapy”. 

11. CULTURA

L’evento EXPO ha sicuramente contribuito a far conoscere Milano come meta di turismo e non solo di viaggi di lavoro. L’appuntamento Milano Cortina 2026 consentirà all’amministrazione comunale di fare un altro passo in questa direzione, preparando la città alle Olimpiadi invernali avendo cura di utilizzare i fondi per creare, ammodernare o ristrutturare spazi che possano essere di utilità per i cittadini anche al termine delle Olimpiadi.

RIAPERTURA DEI TEATRI

Vogliamo favorire la riapertura dei teatri che la pandemia causata dalla Covid19 ha messo in grave difficoltà, anche tramite la concessione gratuita per i prossimi anni di spazi comunali per gli spettacoli.

In particolare, per i teatri andrebbero favorite le piece teatrali classiche negli spazi storici come il Piccolo Teatro, oltre che favorire il ritorno del teatro e della commedia dialettale milanese.

L’IMPORTANZA DELLA CULTURA POPOLARE MILANESE

In merito all’importante valore della cultura tradizionale e popolare milanese ci proponiamo d’incentivare sensibilmente e a trecentosessanta gradi ogni tipo di forma d’arte, per ravvivare l’interesse oltre che a celebrarne l’importanza. Numerose e diverse saranno le iniziative comunali, la storica cultura milanese insieme al suo pittoresco dialetto verranno recuperati dal dimenticatoio in cui sono stati gettati e, più importante, verranno adeguatamente considerati e valorizzati. Iniziative musicali e rappresentazioni a tema accompagneranno il nostro mandato.

Preponderante, fra le altre cose, sarà la centralità della rete museale proprio in tal senso.

INGRESSO GRATUITO AI MUSEI CIVICI

Aumentare le possibilità di ingresso gratuito ai musei civici per i residenti a Milano, creando un doppio sistema tariffario residenti/turisti (come già avviene in diverse città in Italia). Si dovrebbe in tal senso prevedere lo sforzo di estendere l’apertura gratuita dei musei a tutte le domeniche e non solo alle prime del mese. Valorizzare i depositi dei musei creando tramite mostre temporanee occasioni di visibilità delle opere d’arte e dei materiali giacenti nei magazzini, per rendere queste opere d’arte fruibili ai cittadini, e in parallelo creare un flusso di turismo legato all’occasione di vedere un’opera d’arte disponibile al pubblico solo per un periodo di tempo limitato.

Inoltre, nel definire le linee guida della programmazione culturale e dell’offerta museale non si dovranno più dare corsie preferenziali a mostre o eventi politicamente schierati o di natura schiettamente ideologica. Ci impegneremo per riscoprire il nostro patrimonio artistico e culturale di tipo classico, quello che tutto il mondo invidia all’Italia.

12. SPORT

MILANO DELLO SPORT, MILANO PER LO SPORT

Lo sport è condivisione, salute e benessere; è un mondo in cui la condivisione e l’integrazione trovano la loro massima realizzazione; aiuta a sviluppare il senso del rispetto reciproco e dello spirito di squadra, valori fondamentali all’interno della cultura sportiva, indispensabili per lo sviluppo di una cittadinanza corretta e consapevole che si ispiri a principi sani e incorruttibili. Lo sport deve essere percepito come necessità per una società sana!

RIMUOVERE LE RESTRIZIONI E IMPLEMENTARE LO SPORT FRA I GIOVANI: IL RUOLO DEGLI ENTI LOCALI

Imprescindibile rimuovere le restrizioni all’esercizio di pratiche sportive imposte dalla Covid19. È necessario, inoltre, implementare sin dai primi anni di scuola il tempo dedicato allo sport.

Gli enti locali hanno un ruolo importante all’interno del sistema sportivo italiano. Essendo molto più vicini ai cittadini rispetto allo Stato centrale, questi enti territoriali possono agire rispondendo in maniera più conforme alle esigenze degli abitanti del territorio. L’azione economica e sociale degli Enti Locali deve essere rivolta all’ottenimento di un duplice effetto: migliorare i livelli di salute e benessere generali e garantire maggiore istruzione e aggregazione per tutti i soggetti coinvolti nel sistema sportivo nazionale. Gli Enti Locali devono inoltre emanare leggi locali conformi alle linee guida nazionali, indirizzate alla regolamentazione sportiva, che siano in linea con le esigenze della cittadinanza.

PROGETTO DI INTERSCAMBIO FRA SCUOLE E ASSOCIAZIONI

Proponiamo di applicare un progetto di interscambio tra scuole e associazioni, così come per l’arte e la cultura, anche per lo sport. Il tessuto connettivo del sistema sportivo italiano è rappresentato da associazioni sportive che in Italia rappresentano una delle istituzioni maggiormente rappresentate sul territorio.

Le prossime Olimpiadi invernali andranno vissute con questo spirito con particolare vigilanza da parte dell’amministrazione comunale per evitare fenomeni speculativi. I progetti di sviluppo delle strutture sportive esistenti dovranno rappresentare una creazione di valore durevole per la città, non l’occasione per effettuare progetti di spesa su vasta scala volti a una crescita solo di breve termine.

LO STADIO DI SAN SIRO

Non possiamo prescindere dal ruolo di riferimento dello Stadio di San Siro, la nostra “Scala del Calcio”, vero cuore battente del mondo sportivo milanese. La nostra amministrazione non potrà  appoggiare né avallare progetti che prevedano l’abbattimento di San Siro, scelta che arrecherebbe un gravissimo danno al patrimonio della città in termini di patrimonio affettivo, architettonico, economico e funzionale (esempio della riqualifica del vecchio stadio di Wembley).

San Siro è un asset di straordinaria importanza per la città di Milano e va valorizzato in quanto tale, in particolare sviluppando, anche in aperta e costruttiva collaborazione con i club di Milan e Inter, progetti di ammodernamento della struttura esistente. Anche l’esistente progetto di riqualificazione della zona dell’ex Ippodromo del Trotto deve essere considerato in chiave funzionale per una riqualifica dello Stadio. Il Comune non può perdere questa occasione, abbandonando uno stadio che ha fatto la storia del calcio ed è un simbolo della città..

13. EVENTO MILANO-CORTINA UNA GRANDE OPPORTUNITA’

L’evento Milano Cortina avrà importanti ricadute anche a livello occupazionale, auspicando che si utilizzino formule di lavoro a progetto o stagionale, e non formule con volontari che prestino servizio gratuitamente.  

Il nostro intento è di mettere a disposizione di associazioni culturali valide (es. gruppi archeologici, fotografia o altre associazioni) spazi in affitto nelle zone centrali della città a canoni di affitto sostenibili, così come avveniva alcuni decenni fa. Le associazioni sono state poi costrette a spostarsi in zone meno centrali.

La centralità delle sedi e la facilità di raggiungerle con i mezzi pubblici da tutte le zone faceva sì che i ragazzi più giovani partecipassero anche solo per curiosità ed aggregazione, appassionandosi poi a queste tematiche e facendosi parte attiva nelle associazioni.

In ogni caso il nostro impegno è che le prossime Olimpiadi invernali possano essere vissute con uno spirito di particolare vigilanza da parte dell’amministrazione comunale per evitare fenomeni speculativi. I progetti di sviluppo delle strutture sportive esistenti sulla città dovranno rappresentare una creazione di valore durevole per la città stessa e non l’occasione per effettuare progetti di spesa su vasta scala volti, tuttavia, a una crescita solo di breve termine.

14. VERDE, AMBIENTE E SVILUPPO URBANO

Istituiremo tavoli permanenti per attuare soluzioni urbanistiche innovative, affrontando i problemi più urgenti e irrisolti come ad esempio gli straripamenti del Seveso e della zona Nord Martesana, Niguarda, Isola, che causano problemi di viabilità indegni di una città come Milano. Proporremo soluzioni innovative per la manutenzione di strade e marciapiedi, tenendo in considerazionee i migliori esempi in ambito internazionale, come per esempio le strade asfaltate con plastica riciclata (“Plastic Road”) in Olanda: strade costruite con i rifiuti a base di PET, plastica e tappi di bottigliette. Un modello che potrebbe aprire una nuova frontiera in questo settore dell’edilizia pubblica.

RAPPORTO EQUILIBRATO FRA AREE NATURALISTICHE E AREE URBANE

Serenità e benessere hanno alla base un rapporto equilibrato fra aree naturalistiche e zone urbanizzate. La progettazione urbanistica è una dimensione fondamentale per disegnare il volto di una città. È necessario ripensare al concetto di quartiere, oggi caratterizzato da una netta divisione fra zone ricche con spazi verdi e servizi e zone povere prive di servizi e di opportunità aggregative.

RIQUALIFICAZIONE DEI QUARTIERI: EQUILIBRIO SOCIALE ED ECONOMICO

Vogliamo ridisegnare i quartieri come villaggi autonomi ma legati tra loro. Ogni contesto abitativo godrà di un equilibrio sociale ed economico con la presenza di botteghe, artigiani, con la creazione di spazi di aggregazione e di ampi corridoi verdi. Vogliamo una Milano policentrica. Il concetto dello sviluppo verticale per donare spazi liberi alla cittadinanza deve riguardare tutta Milano, non solo il centro privilegiato. Il vecchio concetto di casa popolare va sostituito con una progettualità basata sulla pari dignità abitativa delle persone. Può essere utile mutuare le esperienze all’avanguardia di città come Copenaghen, Amsterdam, Friburgo, dove esiste un perfetto equilibrio fra natura, abitazione, attività produttive, spazi di aggregazione e vita sociale

Per quanto riguarda l’incontro tra spazio costruito e verde pubblico, esistono studi in varie città pienamente applicabili anche a Milano che puntano a:

  • modifica di coperture piane private in spazi verdi usufruibili da tutti, collegati tra loro come fossero una passeggiata verde sopraelevata
  • l’arricchimento di pareti cieche di edifici con interventi di verde verticale
  • l’estensione degli interventi di verde verticale anche a tutti quegli edifici, comprese le pareti principali, attualmente privi di un particolare pregio architettonico o storico-artistico

il tutto con partecipazione diretta o con incentivi e sgravi fiscali, così da motivare il cittadino privato o il condominio ad attivarsi per una città più verde, più bella, più respirabile, più vivibile.

TRATTAMENTO DEI RIFIUTI E IDROSCALO

Vogliamo migliorare i processi di trattamento dei rifiuti. Ci impegneremo a favorire l’impiego di nuove tecnologie capaci di impiegare macchine di nuova generazione per raggiungere una capacità di riciclaggio pressoché totale degli scarti. Infine, prospettiamo di valorizzare il complesso dell’Idroscalo con la costituzione di un Parco Tecnologico Subacqueo, la realizzazione di uno specchio d’acqua pulita, l’ossigenazione delle acque e l’impiantazione di fauna e flora, aprendo così questo spazio alla fruizione di famiglie, bambini, anziani e disabili.

INSTALLAZIONE DI CENTRI DI RACCOLTA AMSA


Vogliamo negoziare con AMSA l’installazione di centri di raccolta di rifiuti presso supermercati e centri commerciali, remunerando i cittadini con buoni sconto impiegabili per saldare le imposte sulla gestione rifiuti.

15. SPIRITO, ETICA ED ALTRUISMO

In questi anni abbiamo assistito a un inesorabile allontanamento della politica dal sentire dei cittadini. La nostra amministrazione istituirà quindi una consulta costituita dalle figure più specchiate in ambito sia laico che religioso, sociale e culturale a cui sottoporre costantemente il proprio giudizio circa l’operato nella politica e la corrispondenza rispetto agli obiettivi del programma e delle esigenze della cittadinanza.

Milano non può diventare un guscio vuoto di cemento e acciaio. La riscoperta e la valorizzazione dello spirito, delle radici, delle tradizioni anche religiose della città è un obiettivo che non può che arricchire la vita della nostra città.

Per troppo tempo la città di Milano è stata identificata solo per le opportunità di business, legata agli affari speculativi, sede di interessi di grandi multinazionali e terreno di conquista di una cultura materialistica e poco incline a coltivare i sentimenti più profondi legati allo spirito, alla Fede alla crescita dei sentimenti più nobili delle virtù umane.

Bisogna quindi incentivare tutti quegli spazi che aiutano a coltivare la vera ricchezza della città, cioè la presenza di diversi ambiti religiosi e spirituali che costituiscono il vero baluardo, all’avanzare di una disumanizzazione dei processi sociali e di una secolarizzazione materialistica che sta demolendo l’essenza dell’essere umano.

Porremo anche una particolare attenzione ai senzatetto della nostra città, i dimenticati che vivono in condizioni di bisogno assoluto. Promuoveremo progetti e corsi professionali per poterli coinvolgere in un processo di reinserimento nella società. Nello stesso tempo, andrà posta maggiore attenzione allo stato dei dormitori e dei rifugi, valutando anche l’apertura di nuovi centri attraverso l’impiego di parte del patrimonio immobiliare comunale abbandonato e inutilizzato.

Proporremo infine l’istituzione di una figura di “Garante per la Disabilità”, ossia una figura di coordinamento e controllo delle iniziative a favore dei disabili e delle associazioni no-profit impegnate in tal senso. Un’istituzione che reputiamo fondamentale nella realtà cittadina milanese che conta il più alto numero di operatori volontari d’Italia.